Vertigine di Giulietta (2014), ispirato a Romeo e Giulietta di William Shakespeare, viene selezionato dal network In Situ e si inserisce nel lavoro di ricerca sui classici condotto dalla compagnia portato in scena in diverse versioni. Oggi con un nuovo focus, quello della distanza, da agire e sperimentare anche sulla scena per un percorso post lockdown.
Tutto questo è Vertigine di Giulietta – Distance mode. Nel perimetro tracciato dalla danza della «vertigine amorosa» che indaga l’anima più volitiva, audace e incline allo slittamento e alla perdita di equilibrio dell’icona shakespeariana, trova spazio una composizione onirica e sonora in cui corpi, movimento, luce e musica sono voci di un medesimo canto d’amore e riconoscenza, lirica di riconoscimento e perdita. Sulla scena la coreografia e gli attrezzi aerei, la roue cyr, il violoncello, l’uso della voce che riporta segmenti e ricomposizioni del testo di Shakespeare, pochi semplici ed emblematici oggetti di scena, emergono quali elementi concreti e plastici, che si stagliano a contrappunto di questa atmosfera sospesa.
A scandire il ritmo, l’alternanza simbiotica di brani di Sergej Prokof’ev e della musica eseguita da un violoncello classico processato dal vivo da Bea Zanin, musicista in scena insieme ai performer, danzatori e circensi, coinvolti nella composizione fisica e musicale. Accanto a Bea Zanin ci saranno i performer Elisa Mutto, Alexandre Duarte, Federico Ceragioli, Vladimir Ježić, Michelangelo Merlanti e Rio Ballerani.