Documentario teatrale a cura di e con Maurizio Donadoni.
Parlando a dei coetanei del tempo, un Giacomo Matteotti poco più che ventenne aveva detto:
“Ogni epoca ha avuto i suoi martiri, le sue vittime, gli inutili eroi che col loro sacrificio, hanno aperto gli occhi e la strada agli altri”. Vent’anni dopo, il 10 giugno del 1924, in un martedì di sole quasi estivo, a Roma, sul lungotevere Arnaldo da Brescia, quello stesso “ragazzo” veniva rapito e ucciso da un gruppo di “arditi” del fascio milanese, squadraccia della cosiddetta “Ceka fascista”, organismo (segreto ma non tanto...) voluto da Mussolini per mettere a tacere gli oppositori interni ed esterni al fascismo.
MATTEOTTI MEDLEY ripercorre questa storia - emblema di italici vizi e italiche virtù - alternando il racconto dei fatti nudi e (talvolta) crudi, a citazioni da musiche all’epoca popolari. Una narrazione d’un solo attore, ma a molteplici voci, che si espande in uno spazio scenico nitido, scarno e rigoroso, dove ognuno di noi è chiamato a rispondere, come può o come deve, alla domanda: che valore ha, per noi, oggi, la democrazia?