Rinasce sulle scene l’ultima opera buffa napoletana, con il gusto tipico della commedia degli equivoci e lo sguardo agrodolce sulle disgrazie finanziarie e sull’intraprendenza del protagonista. La soluzione arriverà dall’alto, e premierà i giovani innamorati e il “debitore fortunato”.
Nella sala di un’osteria di campagna, nei pressi di Napoli, il cameriere Carletto è affaccendato a servire gli avventori. Fiorina – la figlia di Bertolaccio, il padrone – è seduta al filatoio, mentre il Signor Roberto, in apparenza indifferente a quanto gli accade intorno, è intento a dipingere un quadro. Gli uomini non risparmiano a Fiorina vivaci apprezzamenti per la sua bellezza, con disappunto di Carletto: il giovane è innamorato di lei – e Fiorina lo sa – ma è troppo timido per dichiararsi. Arriva trafelato Don Checco, tremante dal freddo e vestito in modo molto dimesso. È entrato cercando rifugio dall’ufficiale giudiziario che lo insegue: è infatti oberato di debiti nei confronti del Conte...