Con questa creazione Roberto Zappalà cura in profondità l’estetica e il linguaggio del corpo, e lo fa dedicando un intero spettacolo a Johann Sebastian Bach, che con la sua musica incarna per il coreografo l’ideale di un’arte pura e onesta.
Molte produzioni del repertorio della compagnia (Silent as, Patria, Naufragio con spettatore, ecc) hanno nella colonna sonora alcuni brani di Bach, da qui il desiderio di ricomporre, sviluppare ed elaborare in altra forma queste coreografie realizzate nel tempo.
Al centro della creazione un universo coreografico che mette il corpo, con la sua naturale bellezza e tutta la sua fragilità, quale elemento fondante.
Il titolo Rifare Bach vuole anche essere un richiamo alle tante rivisitazioni musicali che nel tempo sono state fatte delle opere del compositore tedesco.