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Giorgio Perlasca da ragazzo aveva aderito convintamente al fascismo. Ma dopo l’Etiopia e la guerra di Spagna il suo atteggiamento verso il regime si raffredda, fino a tramutarsi in convinto dissenso con le leggi razziali e l’alleanza Mussolini-Hitler. Alessandro Albertin, in un virtuoso e appassionato monologo, porta in scena una decina di personaggi che hanno affiancato Perlasca nella sua straordinaria avventura a Budapest dell’inverno 1944 -45.