Vitale e pessimista, ironico e misterioso, Thomas Ligotti (Detroit, 1953) è uno dei più immaginifici scrittori della sua generazione. Nei suoi racconti si ritrovano echi della grande letteratura horror di Howard P. Lovecraft, richiami al cinema espressionista, all’arte contemporanea.
La sua prosa trasmette sempre la sensazione di vivere in un incubo abitato da architetture e paesaggi distorti e anamorfici, possiede inoltre quella particolare capacità di attaccarsi alla memoria e di agire a rilascio ritardato. In Nottuari, Fabio Condemi ci lascia alla deriva su quel bateau ivre che è la scrittura di Ligotti. Un ragazzo non riesce più a dormire perché perseguitato dagli incubi e consulta una vecchia che nasconde in una scatola un essere di rara luminosità e purezza: un angelo? Un essere solitario con un segreto agghiacciante aspetta la notte di Halloween per dare caramelle ai bambini. Qualcosa che sembra un cumulo di stracci si trascina sulle assi del pavimento di una vecchia casa, due uomini osservano un volto umano gigantesco che affiora nel parco di una città.