Il mito di Afrodite, che nel suo incontro con l’umano Anchise diede alla luce Enea, dando inizio così alla stirpe degli eroi, viene rielaborato: Afrodite è riassegnata ad un quartiere popolare e la sua “sparizione” innesca un cortocircuito nella comunità.
Se nella concezione classica gli dèi greci non sono persone con una propria identità ma potenze e forze che agiscono assumendo poliedriche forme, come delle voci che muovono l’essere umano e che finiscono per essere quindi “il motore del mondo”, quali sono le divinità del nostro tempo?
Amazon, Instagram, Google sono nuove divinità: le voci che plasmano le nostre individualità e che ci inducono a percepirci come i nuovi eroi della modernità.
In questo scenario la giovane Afrodite è “scomparsa” ma il suo riflesso continua a muovere le cinque piccole vite della sua “brigata”, dove l’ideologia della competizione, la ricerca dell’eterna giovinezza, la pornografia della bellezza, l’ossessione per il gioco, il divertimento ed il piacere sono usati come mezzi di dominazione, espressione di un disamore diffuso.