Quattro sorelle ancora nubili vivono con la madre anziana, egoista e tiranna. Costrette a crescere in un clima familiare che castra sogni e desideri, le Genoveffe hanno ormai rinunciato a qualsiasi sogno di felicità, quando per loro arriva un invito inaspettato che potrebbe rimettere tutto in discussione. Giocato su due livelli, in una fusione tra linguaggio verbale e fisico, lo spettacolo sceglie il corpo come luogo di una femminilità abortita che assume sempre più i tratti di una mascolinità sgraziata e grottesca. Per questo motivo le Genoveffe sono interpretate da attori uomini che interrogano lo sguardo del pubblico con i loro corpi inibiti e repressi, che sanno accendersi di passione violenta e rabbia feroce.
Ispirato alla fiaba di Cenerentola, di cui sovverte gli ordini, lo spettacolo narra di come le dinamiche nate tra le mura domestiche possono condizionarci e intrappolarci una vita intera.