Attraverso la forma di uno scambio epistolare fra Amleto ed Ofelia, il testo originale di Steven Berkoff esplora i meandri della relazione fra i due personaggi e il suo svolgersi fra le trame delle tumultuose vicende ambientate ad Elsinor, quando il re, padre di Amleto, viene ucciso dal fratello Claudio, il quale riesce ad usurparne sia il letto che il trono. Il primo atto si chiude con la promessa di Amleto di far visita ad Ofelia quella notte stessa a mezzanotte per rivelarle il suo segreto; noi sappiamo che il segreto riguarda l’assassinio di suo padre da parte dello zio ma Amleto non avrà modo di mantenere la promessa: prima distratto da Rosencrantz e Guildenstern e poi lui stesso sarà artefice di uno sfortunato omicidio: quello del padre di Ofelia, Polonio. Berkoff non si perde in motivazioni psicologiche da addurre alla pazzia di Ofelia.
Da questo esperimento nasce così uno spettacolo che sa miscelare sapientemente forme e stili esteticamente diversi, soprattutto grazie ad un linguaggio carnale temperato con la tenerezza e l’ironia: l’opera di Berkoff si svolge fra immagini di amore cortese, desiderio sessuale e premonizioni della futura tragedia.