I vinti di una Sicilia alla fine dell’Ottocento, travolti dalla “fiumana del progresso”, non possono fare altro che sopravvivere aggrappandosi ai beni materiali, alla “roba”.
Nella sua produzione letteraria, sono i più umili quelli che Giovanni Verga porta alla ribalta, gli sconfitti, gli emarginati, figure piegate dagli eventi a una sorte di miseria e stenti.
Unica àncora di salvezza, la “roba”, in Verga, diventa l’ultimo baluardo di una lotta per la vita, per non soccombere al “darwinismo sociale” dell’epoca. Nessun vincitore tra i protagonisti delle novelle, solo vinti. Nessuna vera speranza di riscatto, ma solo crudezza per un’esistenza miserabile.