La musica utilizzata è la trascrizione per due pianoforti che ne ha fatto Liszt. E in scena, insieme ai due pianisti e a undici danzatori della compagnia, anche il controtenore Riccardo Angelo Strano. È sempre a partire dal corpo e dalle sue storie che Roberto Zappalà propone una riflessione sull’uomo e sull’umanità; sulla sua condizione di perenne conflitto e sulle speranze di solidarietà e fratellanza universale.
L’umanità in transito è un’umanità in movimento. Il movimento è laico, come lo spirito di Beethoven e della sua musica. E la laicità del pensiero e dei comportamenti è alla base della creazione.