"Poche persone risultano antipatiche come chi mette le mani nei nostri piatti, dicendoci cosa mangiare e cosa no: questo vale per me e per il vostro dietologo”, scrive Giuseppe Lanino, facendoci assaporare fin da subito il gusto ironico e graffiante del suo spettacolo. Il cibo è tradizione, cultura, amicizia, divertimento, scambio, comunicazione, ritualità, comunione; e, però, è anche tabù, sfruttamento, inganno, spreco, inquinamento, disperazione, morte. Che relazione esiste fra l’industria bellica della seconda guerra mondiale e il pollo a 3 euro, che mangiamo quando abbiamo molta fame e pochi soldi? Cosa unisce il filetto al pepe verde appena ordinato al ristorante con lo scioglimento dei ghiacci? “E’ tutto collegato. Siamo in una rete o, forse, siamo nella rete…” “La carne è debole” è un'approfondita critica degli allevamenti intensivi odierni, caratteristici dell'occidente industrializzato e non di quello soltanto.