Lo spettacolo racconta il mito di Icaro, partendo dal quadretto della casa-labirinto in cui vive in compagnia della madre e di suo padre Dedalo. Il labirinto è un luogo protetto, il luogo eletto per comprendere il concetto di “spirale di violenza” che spesso imprigiona padri, madri e figli. Icaro e Dedalo provano a parlarsi ma non riescono a non sconfinare in uno scontro che è di ruolo e generazionale insieme. Icaro vuole addentrarsi nel labirinto, Dedalo vuole nascondergli l'oscuro di tutte le cose. La madre con fatica prova a mediare, tessendo i fili di una storia che non scorre. L’unico rimedio possibile sarà ancorare la non-storia familiare a una storia esterna, e le parole di Pinocchio si presteranno a questo.Tutto ciò non basterà, bisognerà allontanare uno dall’altro corpi troppo vicini per arrivare a dire che il Minotauro non esiste. Come scrive Dürrenmatt, “io sono il mio nemico, tu sei il tuo”.Solo allora Icaro sarà finalmente pronto per lanciarsi alla volta delle stelle.