Commedia brillante, di intreccio e svelamento, scritta da Carlo Goldoni nel 1747, I due gemelli è un testo da sempre appannaggio dei grandi interpreti. Basti ricordare la celebre edizione del Teatro Stabile di Genova diretta da Luigi Squarzina con Alberto Lionello, che istrioneggiava nei panni di Tonino e Zanetto. Complice il libero adattamento di Natalino Balasso, ecco che il testo si ambienta negli anni Settanta del Novecento, anni complessi e duri, di scontri e opposizioni: anni di piombo, insomma, che faranno da contesto per ragionare, attraverso Goldoni, su temi scottanti come quelli dell’essere e dell’apparire, della verità e della menzogna.
Spiega Ferrini: «La vicenda – straordinariamente comica – dei due fratelli gemelli, che non si vedono da anni e per caso si ritrovano a Verona per sposarsi, oltre ad esser motore di equivoci, può diventare un’allegoria della fallacia dei nostri sensi. Goldoni e Balasso sembrano volerci prendere in giro proprio sulla nostra poca lucidità».