Questa piccola opera scritta nel 1918, agli albori dell’epidemia di spagnola, è una storia di guerra che riflette il sentimento di perdita dei riferimenti e rappresenta una ricerca di senso nel tempo e nello spazio. Una composizione di impatto fortissimo, ma “leggera”, adatta a viaggiare nelle piazze, con un’orchestrazione straordinaria e una drammaturgia profonda. Così, il testo della favola in musica di Stravinskij diventa come pochi altri la rappresentazione della Nemesi che dà il titolo a questa edizione dei Classici all’Olimpico: il Soldato che vende il violino e l’anima al Diavolo in cambio di una ricchezza che lo priverà di tutto