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«Oggi Decameron mi appare come la festa del racconto, come un inno al potere della mente di inventare la vita attraverso il racconto. E poi mi interessa la peste (peste e teatro hanno a che fare, lo diceva Artaud). Mi interessa la peste da cui fuggono i dieci giovani fiorentini per capire da cosa fuggiamo noi oggi, da cosa ci salva, oggi, la parola. Per questo ho chiesto ad uno scrittore attento al presente come Gian Luca Favetto di essere con noi a decifrare le pesti contemporanee» (Sergio Maifredi)