Il padre promette in sposa la figlia, già fidanzata con un tenore, a uno straniero ricchissimo. Potrebbe essere una commedia: La cambiale di matrimonio di Rossini inizia proprio così. Invece, quella di Wagner è una romantische Oper che si ricollega al filone leggendario e sovrannaturale caro a Weber e Marschner: lo straniero è l’Olandese, per aver sfidato i limiti umani e maledetto Dio nel tentativo di doppiare il Capo di Buona Speranza (proprio dove l’Islandese di Leopardi interroga la Natura), condannato a navigare in eterno con la sua ciurma fantasma finché una donna fedele non lo amerà.
Senta conosce la leggenda, ne è affascinata, dimentica il primo amore e si consacra alla salvezza dell’Olandese, foss’anche con l’estremo sacrificio. Così, a Dresda nel 1843, Wagner segna una svolta nella propria carriera e realizza quella che considererà la sua prima opera “canonica” ammessa nel festival di Bayreuth. Il debutto in Italia avviene nel 1877 a Bologna, città wagneriana per eccellenza.