Riccardo Chailly prosegue la sua ricognizione del repertorio italiano ripercorrendo gli anni giovanili di Verdi: l’allestimento di Attila è affidato a Davide Livermore.
Le direttrici di questo progetto culturale vanno prendendo forma nel corso degli anni: accanto all’approfondimento della formazione del percorso teatrale verdiano (Giovanna d’Arco, Attila, Macbeth), il belcanto (La gazza ladra di Rossini e Don Pasquale di Donizetti) e il Verismo (Andrea Chénier), tutti titoli che trovano eco in altre proposte affidate ad altri artisti, sempre con un’attenzione particolare alle opere presentate alla Scala per la prima volta.