Romeo & Juliet (are dead) si basa sull’assunto del titolo. È proprio la loro prematura morte a convincere i personaggi shakesperiani a ribellarsi al loro destino: ma Giulietta, Romeo e Mercuzio non possono fuggire dal palco come dalla storia e da loro se stessi.
Drammaturgia 2.0
Ironico, acuto, coinvolgente: avvalendosi di un allestimento minimale, lo spettacolo alterna brani recitati nell’inglese del Bardo a riflessioni in lingua moderna, oltre a qualche battuta in italiano. Mercuzio è il mediatore-saltimbanco e non a caso è il narratore bilingue.
La trama ripercorre così le vicende principali tracciando il senso dell’opera, un coinvolgimento che parte sì dagli aspetti più emotivi ma anche dall’imprinting meta-teatrale che vede i personaggi rivolgersi al pubblico. Molto bravi gli attori della compagnia Charioteer Theatre (William Davies, Zoe Greenfield e Harry Kearton) che assumono ruoli multipli oltre ai tre principali di Romeo, Giulietta e Mercuzio.In questa versione tragedia e commedia si fondono con vivacità, così come antichità e modernità; non mancano quindi i versi rimati ma troviamo anche basi elettroniche.
L’amore comunque
“L'amore è cosa tenera? È ruvido, villano, rumoroso, e punge come se avesse le spine”. Il tema portante dell’opera originale rimane, quest’amore eterno e invidiatissimo. La sostanza delle parole di Shakespeare emoziona il pubblico, la straordinaria mobilità di questi personaggi lo fa ridere. L’accento non cade solo sull’amore prorompente tipico dell’adolescenza ma anche sull’odio accecante, unito all’incomunicabilità tra giovani e adulti, come ha volutamente sottolineato la regista Laura Pasetti.
Meta-Shakespeare
"Troppo avventata, troppo sconsigliata, troppo improvvisa". Possiamo biasimare Giulietta? No. E possiamo biasimare Romeo e Mercuzio che la seguono nella follia di volersi opporre a Shakespeare per riscrivere le loro sorti?
All’inizio del dramma Giulietta è molto razionale e lo è nel rianalizzare tutto l’accaduto. Il prologo, infatti, è una riflessione della giovane mentre osserva la sua tomba: davvero le ragazzine di tutto il mondo invidiano un amore così breve, tragico, doloroso e mortale?
Il suo animo si muove “tra razionalità e pazzia” anche in questa trasposizione. Miss Capuleti vuole ribaltare le loro sorti, quello che ne viene fuori è una sorta di “tre personaggi in cerca della felicità”. Inevitabile paragonarli alle creature pirandelliane, si consultano, strepitano, vogliono fuggire e poi riscrivono il copione. Un’altra storia è possibile, o “le gioie violente hanno violenta fine, e muoiono nel loro trionfo?”.
Visto il 08/02/2020
al teatro Piccolo Teatro - Studio Melato di Milano (MI)
