
Il gioiellino Teatro Prati diretto da Fabio Gravina, ha accolto sul palcoscenico il debutto de Paola e i leoni, per la regia dello stesso direttore. Gravina ha riscoperto e reso fruibile anche ai più giovani l'opera scritta nel 1958 dal commediografo Aldo De Benedetti, oggi più attuale che mai.
Un salotto nel salotto
"Ho voluto realizzare un Teatro nel quale il pubblico si senta come in un comodo e confortevole salotto di casa", asserisce Gravina riguardo il design del Prati. L'accoglienza resa altrettando confortevole dalla giornalista Federica Rinaudo rende vivo il ricordo degli anni '20-'30. Lo spettatore ammirerà il salotto liberty posto al centro della scena, accurato e ben arricchito dai vasi in tipico gusto giapponese della seconda metà dell'Ottocento, e dai dipinti barocchi e neoclassici. Protagonista indiscusso, il bravissimo Leone (Fabio Gravina), imbranato, poco sveglio eppure convinto di esserlo, troverà la metà mancante nel perfetto e divertente Piero (Giovanni Carta), un povero poeta giunto dalla Sicilia per inseguire l'amore per la scrittura. Due facce della stessa medeglia, il siciliano e il romano, il colto e il superficiale, il furbo apparentemente sciocco e l'ingenuo fintosi ingegnoso. Il contrasto reso alla perfezione porterà alla necessaria complementarietà dei due. Perno sarà l'astuta ed elegantissima giornalista Paola (Laura Monaco) tanto al primo quanto al secondo atto, la quale con un colpo di scena affermerà la vittoria della cultura.
La chiara denuncia sotto spoglie comiche Lo sfondo è del tutto amaro, chiaramente accusatorio nei confronti della realtà che vede protagonista l'incompetenza politica, la quale soggioga la cultura senza possibilità di riscatto alcuna. De Benedetti in quanto ebreo fu vittima delle leggi razziali che impossibilitarono l'ufficiale comparsa della firma sulle opere composte. Il mal di vivere tale condizione è trasposto in Paola e i leoni. Ma De Benedetti non permette che sia l'ingiustizia a vincere e riscatta l'ideatore colto: le menti di Piero e Paola saranno sulla stessa lunghezza d'onda. La cultura vince lo stolto potere politico con l'ingegno e Gravina ha abilmente sottolineato il messaggio. I tempi comici sono palesemente corretti e ciò è indubbiamente testimoniato dall'atmosfera allegra che è possibile respirare in sala. Tra primo e secondo atto vi è un crescendo di ritmo.
L'iniziativa "Teatro in salute"
L'idea della giornalista Federica Rinaudo e di Massimo Bonforti approda al Prati. La proposta è all'insegna del comfort: poter godere dello spettacolo in tranquillità, certi di un soccorso immediato in caso di malore. Al Teatro Prati, immergersi nell'arte è dunque sia piacevole che sicuro.
Visto il 18/03/2017
al teatro Prati di Roma (RM)
