
Cosa accadrebbe se nel sottobosco di Soho, nel 1958, un intero night club venisse gettato nel panico dall’omicidio del proprietario e dalla scomparsa della sua rock ’n’ roll star di punta? La risposta la troviamo in “Mojo – Atlantic Club”, in scena dal 6 al 10 aprile al Teatro Libero di Milano per la regia di Massimo Mesculan con la collaborazione dell’associazione culturale Neuroni In Movimento e del Teatro Stabile di Genova. “Mojo” è una commedia-thriller scritta da Jez Butterworth che, allora venticinquenne, debuttò sul palcoscenico londinese del Royal Court raccogliendo il favore delle critiche. L’autore inglese dopo il successo della sua opera si poi i è dedicato al cinema dirigendo alcuni film, tra cui Birthday Girl con Nicole Kidman, per poi ritornare sul palcoscenico del Royal Court solamente nel 2002 con “The Night Heron” e nel 2006 con “The Winterling”. Jez Butterworth ha visto insignito “Mojo” di importanti riconoscimenti di drammaturgia inglesi quali il Laurence Olivier Award, l’Evening Standard Award e il George Devine Award. Lo stesso Butterwort riusci poi a portare Mojo sul grande schermo, con la partecipazione di Harold Pinter e Ian Hart, con il titolo di “Soho”. Mojo è la storia delle fortune di un night club gestito da Ezra, pervertito affarista amante dei ragazzini, dei suo scagnozzi e di una giovane promessa del rock. Nella Londra del 1958 il Mojo Atlantic Club è il locale più frequentato e folle di ragazzini vanno in delirio per Silver Johnny, giovane rock star dalla giacca d’argento. A contorno di ciò vi sono Mickey, braccio destro di Ezra, Skinny, Potts e Sweets, gli scagnozzi, e Baby, l’inaffidabile figlio di Ezra, tutti incaricati dei ruoli più diversi all’interno del night club. L’arrivo dell’impresario Sam Ross, deciso a scritturare Silver Johnny, spezza però l’equilibrio e quando Ezra viene ritrovato fatto a pezzi nei bidoni della spazzatura nel retro del night club, mentre la rock star è irreperibile, scoppia il caos più totale. Disorientamento, paura e violenza, ma anche droga, armi e sangue, ed infine gelosia, vendetta e opportunismo si mischiano fino alla soluzione finale del mistero. “No more pills. No more blood. No more rock ‘n’ roll” è ciò che anticipa la cartolina che pubblicizza lo show. Davvero pregevole la rappresentazione diretta da Massimo Mesciulam, in grado di aggiungere ironia e un po’ di sarcasmo per un noir vivace, interessante e davvero impedibile. Buona anche l’interpretazione degli ex allievi della Scuola di Recitazione dello Stabile di Genova, tra l’altro già diretti da Mesciulam nella rappresentazione del “Castello” di Kafka. Su tutte buona la performance di Marco Pieralisi e Michele Di Siena, perfetti nel recitare, e di Diego Savastano per un’apprezzabile presenza scenica. Rappresentazione senza dubbio gradita dalla platea del Teatro Libero, al completo per l’occasione, che nel finire ha più volte riempito di applausi gli attori. Milano, Teatro Libero, 10/04/2009
al teatro Giardini pubblici del Centro Allende di La Spezia (SP)
