MALEDUCAZIONE TRANSIBERIANA

Dalle fiabe ai cartoni: l’infanzia maleducata secondo Carnevali

Recensione:
Maleducazione transiberiana

Maleducazione transiberiana – scritto e diretto da Davide Carnevali – è uno spettacolo dalla comicità profonda che riflette sui temi dell’educazione e la pedagogia infantile con un linguaggio semplice e pennellato di citazioni colte (Brecht, Benjamin, Fourier, Marx).

La drammaturgia è mirata alla messa in scena con i tre attori – Federico Manfredi, Fabrizio Martorelli, Silvia Giulia Mendola – che, con intermezzi ironici di medley poetici (Foscolo, Carducci, Montale, D’annunzio) e sigle televisive di cartoni animati degli anni Ottanta (Lady Oscar, Mimì, ecc) interpretano le cinque scene in cui si articola lo spettacolo.

Cenerentola, Holly e Benji e Peppa Pig: miti d’oggi di un’economia capitalista

Il titolo ironico – rielaborazione del celebre romanzo di Nicolai Lilin – rimarca la cattiva educazione che accomuna le ultime generazioni, condizionate da un marketing per l’infanzia aggressivo e dalle aspettative di genitori ansiosi di fornire stimoli continui affinché i loro figli apprendano in fretta varie discipline.



Con un ritmo incalzante Fabrizio Martorelli e Silvia Giulia Mendola, nel ruolo di una giovane coppia, sostengono il dialogo per la scelta dell’asilo nido della figlia, un luogo speciale in cui trovare mille stimoli, “Il migliore dei mondi possibili”, per una bambina che senza neanche saper parlare o camminare è già proiettata nel perfezionismo dell’etica capitalista.

Una cattiva educazione lunga un secolo, come la nota ferrovia transiberiana, perché dalle fiabe edulcorate disneyane si passa al banale ma allegro mondo di Peppa Pig.Holly e Benji, invece, cresciuti con i valori dell’etica e del sacrificio, si ritrovano a conversare da due continenti sull’evoluzione e fine delle loro carriere, ricordando l’altruismo che li guidava a mangiare del pessimo sushi per aiutare quel pessimo terzino di Bruce Harper.


Provocazioni e comicità per spettatori attivi

Carnevali filtra le provocazioni con un linguaggio diretto, pop e esilarante che coinvolge il pubblico e lo riconnette a un teatro comico intellettuale. L’educazione e l’apprendimento passano, oltre che per i canali formali delle istituzioni, anche per quelli informali della vita quotidiana come la famiglia, la televisione e il contesto culturale.



Se i modelli offerti inducono alla mistificazione del reale con valori tecnocratici e utilitaristici, l’educazione formale e non dovrebbe ampliare la riflessione e indurre il bambino alla fantasia libera da scopi secondari, senza ansie da prestazione. Difatti, il drammaturgo milanese sceglie la poesia per stimolare le facoltà creative e riflessive, chiudendo lo spettacolo con un testo poetico di Brecht commentato da Benjamin.

La scenografia di Maleducazione transiberiana è alquanto essenziale con arredi semplici: due tavoli, una lavagna e due telefoni a rotella. I video proiettati sullo sfondo intervallano i cinque quadri e supportano altre azioni, come il monologo finale ben recitato del padre che con un’accurata analisi economica filomarxista su Peppa Pig cerca di formare sua figlia, a differenza della madre, al pensiero critico attraverso il concetto di plus valore.

 

Visto il 15/03/2019
al teatro Arena del Sole - Sala Thierry Salmon di Bologna (BO)

Maleducazione transiberiana
Prosa
Informazioni principali
Regia
Davide Carnevali
Protagonista
Fabrizio Martorelli, Silvia Giulia Mendola, Alberto Onofrietti

Daniela Camarda

  Redattore

Il teatro è poesia che esce da un libro per farsi umana. (Federico Garcia Lorca) Storie, parole e immagini, nasce così la mia passione per l...

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