Macbeth al Sala Fontana

Recensione:
Macbeth al Sala Fontana

   Conosciuta con lo pseudonimo di “Dramma scozzese” è una rappresentazione considerata come maledetta, tanto che il pronunciarne ad alta voce il vero nome in un teatro è considerato da molti come un’indelicatezza capace di trasformare qualsiasi spettacolo in un fiasco. Molte superstizioni quindi, legate a una delle tragedie tra le più importanti, uno dei drammi più conosciuti di Shakespeare ed infine la più breve tragedia mai scritta. Archetipo della brama di potere e dei suoi pericoli è “Macbeth”!
 

   Composta da William Shakespeare tra il 1605 e il 1608, nonostante la fama negativa che circonda questa tragedia, è in realtà piuttosto rappresentata sia teatralmente che cinematograficamente.
   La rappresentazione del drammaturgo inglese sarà in scena al Teatro Sala Fontana dal 10 al 27 gennaio, interpretato da Stefano Braschi, Raffaella Boscolo, Chiara Anicito, Arianna Aragno e Odìssea per la regia della stessa Boscolo.
 

   “La vita non è che un’ombra in cammino; un povero attore che si agita e si pavoneggia per un’ora sul palcoscenico e del quale poi non si sa più nulla. È un racconto narrato da un idiota pieno di strepito e di furore senza alcun significato”, frase tratta dall’Atto V Scena V di Macbeth, è un fulmine che colpisce la platea poco dopo l’apertura del sipario del Teatro Sala Fontana.
   Per la composizione del dramma Shakespeare si ispirò liberamente al resoconto storico del re Macbeth di Scozia Raphael Holinshed e quello del filosofo scozzese Hector Boece. Macbeth e Banquo, dopo aver guidato alla vittoria l’esercito del re Duncan, incontrano tre streghe le quali profetizzeranno per lui il trono e per Banquo d’esser progenitore di un re. Macbeth parla della profezia alla moglie, la quale approfittando dell’avverarsi di una delle profezie, ovvero la nomina di Macbeth a signore di Cawdor, manipola il marito per uccidere Duncan. Il complotto riesce e Macbeth ha così la strada spianata verso il trono. Una volta re però Macbeth continua ad esser assillato alternativamente dal rimorso per quanto commesso, tormentato dai fantasmi, e ossessionato dalle nuove profezie delle streghe. Commissiona quindi l’assassinio di Banquo e del figlio, mentre Lady Macbeth disperata e tormentata si suicida, fino alla realizzazione della tragica profezia finale.
 

   Buona interpretazione di Stefano Braschi nelle vesti di Macbeth. Pregevole anche l’impostazione coreografica delle streghe e il loro studiato utilizzo drammaturgico. La scelta di un registro linguistico classico, che da una parte acuisce e risalta le doti artistiche degli interpreti, può però aggiungere complessità ad un rappresentazione di per se già piuttosto complessa. Così come l’originale interpretazione finale, ovvero l’abbandono della narrazione in favore dell’attore che si dichiara umilmente come tale, rimane qualcosa da elaborare con calma.

 

Visto il 14/01/2012

Donato Panico

  Redattore

Autore e scrittore comasco, nato a Erba nel 1983. Diplomatosi ragioniere perito programmatore nel 2002 ha lavorato a lungo come amministratore del pe...

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