LE SORELLE MACALUSO

Il viaggio senza tempo delle "Sorelle Macaluso"

Recensione:

Uno stormo di corvi neri attraversa lo spazio scenico, sorvola i nostri sguardi rapiti, il silenzio è cadenzato, passi come lancette di un orologio segnano il tempo che scorre. È una marcia di vita  e di morte, qualcuno crolla, si accascia o semplicemente prova a fuggire via ma viene immediatamente sorretto o richiamato al suo posto. È  un esercito di soldati, un gruppo di ombre evanescenti, pupi siciliani che sono lì a ricordarci che le nostre vite sono sospese a un filo invisibile.

È questa la scena di apertura dell’attesissimo spettacolo di Emma Dante, che ha scelto Napoli per presentare al pubblico “Le Sorelle Macaluso”, Gina, Cetty, Maria, Katia, Lia, Pinuccia e Antonella, sette sorelle che insieme ripercorrono la loro storia familiare, una narrazione intima in cui ognuno è chiamato a raccontare, perfino i morti.

Il viaggio attraverso la memoria delle Sorelle Macaluso (Serena Barone, Elena Borgogni, Italia Carroccio, Marcella Colaianni, Alessandra Fazzino, Daniela Macaluso, Leonarda Saffi) è scandito dal cambio degli abiti colorati o funerei e può essere definito una sorta di regressione collettiva. Le vediamo bambine nei loro abiti variopinti il primo tragico giorno al mare, le scopriamo donne capaci di soffrire, madri fallibili, amiche complici e inseparabili; incontriamo i loro genitori : un padre-ragazzino (Sandro Maria Campagna) il cui sorriso nasconde sofferenza e umiliazione, una madre (Stephanie Taillandier) vestita di bianco, che come un angelo ritorna dal passato per ricordare loro che  “… ogni tanto vi dovete sciogliere i capelli, sbottonare la camicia e mettervi un po' di rossetto … e basta”, per poi stringersi in un eterno abbraccio col marito e illuminare il palco mediante l’energia dei loro corpi.

Lo spettacolo si svolge in un tempo dilatato, un flusso di coscienza familiare che mescola ricordi, dolori, traumi infantili, felicità, passato e presente; una strisciata di scotch sul pavimento segna il confine tra i vivi e i morti, tra ora e mai più, tra possibile e improbabile, in questa terza dimensione fisico-temporale chi non c’è più continua a vivere e a far sentire la propria voce, la propria storia, nel tentativo di riscriverla o semplicemente di “non morire davvero”.

Lo spettacolo ha un ritmo corale sostenuto e intenso,  il linguaggio dei corpi è esasperato, poetico, i movimenti a tratti sostituiscono le parole e le amplificano, il corpo diventa il significante ultimo e trova la sua massima espressività nella bellissima scena finale.

Emma Dante racconta con intensità crescente e con il suo personale linguaggio poetico il profondo e inesplicabile legame che unisce la vita e la morte fino a confonderle, e riesce a emozionare e a toccare le corde più profonde dell’animo umano.

 

Visto il 24/01/2013
al teatro Slovensko Gledalisce Stabile di Trieste (TS)

Le sorelle Macaluso
Prosa
Informazioni principali
Regia
Emma Dante
Protagonista
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Loredana Borrelli

  Redattore

"Storica penna" di teatro.it e psicologa. Da sempre intenta a coniugare queste due grandi passioni. Fa parte per 5 anni della Compagnia Teatrale G...

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