
Il Teatro di San Carlo irrompe nel Napoli Teatro Festival Italia con una interpretazione/reading de L’Amant di Margherite Duras. Sul palcoscenico, la pluripremiata attrice francese Isabelle Huppert.
”Brani de L’Amant”, romanzo ambientato negli anni '30 in Indocina dove una quindicenne povera incontra ed ama un ricco possidente cinese, sono stati selezionati per offrire ad Isabelle la platea del San Carlo di Napoli.
Un vestito bianco
L'essenzialità dell'operazione viene impersonificata da una scena pressoché inesistente, se non per una sedia di vimini intrecciati di stile vagamente coloniale, alcune nebbie di colori mutanti, ed immagini che di tanto in tanto spezzano le parole, fra cui la più iconica è quella che lascia immaginare una veneziana abbassata, dalla quale filtra la luce in una stanza la cui penombra caratterizzerà gran parte del racconto.
E poi il suo vestito bianco, con le scarpe alte che tanto le piacevano. Chissà perché invece, manca quel cappello nero a falde larghe di cui pure parla tanto la protagonista, menandone vanto ed addirittura conducendola ad identificarsi con la sua stessa personalità proprio attraverso di esso.
La Huppert sta in piedi, tiene il leggio a tre quarti sulla sua sinistra, come la mano con cui sfoglia le pagine: non c'è molto da raccontare scenicamente, se non la sua elegante capacità di aver fatto rivivere davvero ogni parte della storia, l'intero libro, attraversando ogni fase principale ed impersonando i mutamenti e le inclinazioni della ragazzina in maniera ammirevole.
Immagini ed immaginazione
Molti avranno sovrapposto alla scena le immagini del film di Jean-Jacques Annaud del 1992, si può immaginare. Altri avranno avuto la libertà di visualizzare la stessa storia personale di Margherite Duras, essendo l'Amant opera autobiografica in cui ha raccontato la sua esperienza di adolescente in un villaggio sul fiume Mekong, e quel suo incontro.
Un romanzo divenuto assai famoso che la Huppert ritiene “un libro magico che concentra in forma semplice e straziante l’esperienza di un’esistenza intera”, dove non viene pronunciato il nome ma ci si perde alternativamente nel paesaggio e nel chiuso di una stanza da letto scelta per vivere un amore impossibile e senza futuro.
L'Amant è una lettura che offre spunti di interpretazione non banali, e disegnarla all'interno del San Carlo ha un sapore riuscito di antichi ricordi che possono rinnovarsi con la stessa intensità, se toccati con le giuste dita.
Spettacolo: L'Amant
Visto al Teatro San Carlo di Napoli.
Visto il 11/06/2018