FRIDA KAHLO. IL RITRATTO DI UNA DONNA

Frida Kahlo: tutte le donne del mondo, olio su tela

Recensione:

Gocce, sipario chiuso, gocce, ancora sipario chiuso, dunque gocce, la voce del possente Gianluca Gobbi fuori campo, ed è subito brivido. Proprio il gocciolio scandirà il ritmo impeccabile con il quale scena dopo scena, si ripercorrerà non solo la biografia della pittrice, da sempre etichettata come surrealista, ma soprattutto si assisterà alla concretizzazione e alla maturazione stilistica dei dipinti dagli esordi sino alla morte: l’olio su tela si fa carne. Lo spettacolo sarà caratterizzato dall’ensemble di pittura, musica evocativa della terra natia, videoproiezioni dai colori Fauves con qualche richiamo alla street art, danza con la quale esprimere l’urlo dell’anima di Frida, dalla ribellione in gioventù, alla tenacia, all’amore struggente e devastante ma dolce allo stesso tempo, sino alla morte solitaria tanto quanto la nascita. Il connubio dei vecchi e nuovi mezzi espressivi è ponderato e privo di pecche.

“Un fiore nascosto di struggente bellezza”
Il mondo vegetale rigoglioso o appassito, caratterizza la sua produzione, come fosse un dispiegamento delle forze inconsce, nonostante la pittrice affermò sempre di non considerarsi una surrealista in quanto l’oggetto delle proprie opere fosse la sua realtà. In rilievo saranno i quattro sentimenti che la accompagnarono nel corso della vita: la lotta con la madre, personificazione dell’opposto  come fossero yin e yang,  il desiderio ardente eppure inappagabile di diventare madre, l’amore incondizionato e passionale per Diego ma spesso infedele e lacerante, la rappresentazione di tutte le donne del mondo, come si evince dal suggestivo quadro “unos cuantos piquetitos!” , raffigurante l’assassinio per gelosia  di una donna giustificato dall’artefice come “qualche colpo di pugnale”. Le gocce, quelle stesse che echeggiano in sala, qui si fanno sangue che va al di là della tela per invadere persino la cornice in modo cruento.  Vivrà anche varie relazioni omosessuali, protagoniste di un altro quadro reso anche in tale occasione toccante, che svuoteranno Frida del tutto.

“Il corpo si lacera, la mente si rischiara”
Il disegno luci nitido e ben chiaro  evidenzia l’eleganza con la quale il regista Alessandro Prete ha saputo rendere sotto ogni angolazione le sfumature dell’animo di una grande donna.  La durata di ogni quadro è esattamente quella necessaria a comprendere e gustare l’arte della pittrice. La figura della madre,  come tutte le altre è psicologicamente delineata nei minimi dettagli, così come lo è l’anima danzante di Frida, perfetta tecnicamente. “Per i grandi cuori che muoiono nel corpo ma che continuano a battere nel respiro della notte, non ci sono canoni o bellezze regolari, armonie esteriori, ma tuoni e temporali devastanti che portano ad illuminare un fiore, nascosto, distruggente bellezza".

 

 

Visto il 19/05/2017
al teatro Quirino - Vittorio Gassman di Roma (RM)

Frida Kahlo. Il ritratto di una donna
Prosa
Informazioni principali
Regia
Alessanro Prete
Protagonista
Alessia Navarro

Lavinia Coniglio

  EX-REDATTORE di ROMA

Di Palermo e vive a Roma, la città di cui è innamorata. Studia storia dell'arte presso l'Università La Sapienza di Roma. Lavora come attrice e...

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