DEVIL'S BRIDGE

Due fiumi impetuosi ed un silenzioso torrente, messi in musica in apertura del Mittelfest 2021

Recensione:
Devil's bridge © Alice Durigatto/Phocus Agency

Una brezza pomeridiana, gelida quanto basta, scende dalle Alpi Carniche, inattesa dopo tanta calura estiva. Spazza il grande prato del Convitto Paolo Diacono, scuotendo gli alberi secolari del parco, e disturbando non poco il concerto d'apertura del Mittelfest 2021 di Cividale del Friuli. Sul palco, troviamo l'Orchestra del Friuli - Venezia Giulia ed il direttore Grigor Pelikarov, uniti per presentare un programma tutto legato all'acqua. 

Tema di fondo, infatti, è la vita che si svolge sulle rive di fiumi solitamente quieti, ma a volte impetuosi, se non persino minacciosi. Sono immagini liquide che il maestro bulgaro - nato a Plovdiv, sulle rive della Marica, corso balcanico imponente - ci porge attraverso due celebri composizioni orchestrali: la Terza Sinfonia “Renana” di Robert Schumann, e il poema sinfonico La Moldava di Bedřich Smetana. 

Erica Piccotti, Grigor Pelikarov e Cristian Carrara


Certo, si avverte subito quanto l'acustica nel verde parco sia poco favorevole allo scopo: sacrifica in qualche misura gli archi, che s'avvertono troppo asciutti, e preserva un po' meglio i fiati, che all'aria aperta hanno assai meno problemi. Né il vento che non cala un attimo, né il freddo pungente avvertito dagli esecutori, né la provvisoria amplificazione possono ahinoi migliorare le cose. Nondimeno, grazie alle buone qualità dell'orchestra di casa ed alla rigorosa bacchetta di Pelikarov, emergono comunque delle notevoli esecuzioni: limpida, quasi apollinea nell'ampia composizione sinfonica del compositore di Zwickau; flessuosa e piena di esaltanti cromie nel bozzetto paesaggistico del musicista di Litomyšl. 

Un brano sinfonico inedito, ricco di colori 

Torrente dalla cristallina trasparenza è il Natisone, corso d'acqua che ci scorre accanto infossato fra due ripide sponde rocciose; e che divide Cividale in due parti, unite un tempo solo da quel celebre, ardito ed altissimo ponte che la tradizione vorrebbe eretto dal Diavolo. Un'impresa impossibile per sole forze umane, da lui portata a termine in una notte in cambio dell'anima del primo essere che l'avrebbe attraversato. Gli abitanti del luogo, con sottile astuzia, lo imbrogliarono facendovi passare sopra un vecchio cane, della cui povera anima dovette accontentarsi. 

Erica Piccotti

Una moderna composizione per un'antica leggenda 

All'antica leggenda del Ponte del Diavolo si è ispirato il compositore pordenonese Cristian Carrara per la breve fantasia sinfonica intitolata Devil's Bridge, appositamente composta su commissione dell'Orchestra del Friuli-Venezia Giulia, e richiedente la presenza di un violoncello solista - qui, la brava e sensibile Erica Piccotti – altro protagonista di questa favola musicale dai toni misteriosi e seducenti. 

Il brano, che volutamente non esula dai confini della tonalità, si mostra ricco di spunti melodici e ritmici ben sviluppati; e sfrutta con vivida inventiva e notevole maestria sia una corposa tavolozza strumentale, atta a mettere in luce i pregi d'una orchestra completa (cosa purtroppo divenuta rara, in un mondo compositori pauperisti scrivono solitamente per striminziti ensamble) sia la grande versatilità timbrica del violoncello, elevato al rango di vera e propria voce narrante, offrendogli la possibilità di esprimersi in un canto quanto mai espressivo e fascinoso.

 

Visto il 27/08/2021
al teatro Convitto Nazionale Paolo Diacono di Cividale del Friuli  (UD)

Devil's Bridge
Classica
Informazioni principali
Regia
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Protagonista
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Gilberto Mion

  Redattore

Studi ad indirizzo classico. Già collaboratore del quotidiano Il Gazzettino, della rivista Pagine Venete e di altre testate regionali, ha&n...

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