
La violenza nelle relazioni amorose è un tema tragicamente attuale e non sembra mai abbastanza parlarne, soprattutto ai giovani. Lo spettacolo “Io non sono quel che sono”, in scena lunedì 10 aprile alle ore 19.30 al Teatro Bellini di Napoli, prova ad affrontare il complesso argomento servendosi del felice connubio tra psicologia e arte teatrale sotto la forma dell'infodramma. Una tecnica innovativa che cerca di arrivare alla mente e alla pancia delle persone, in questo caso degli studenti di dieci scuole superiori di Napoli che hanno preso parte al progetto "Questo mostro amore", consistente in laboratori teorico-esperienziali, portato avanti dalla compagnia teatrale AttivaMente negli istituti scolastici di svariate città d'Italia.
Shakespeare e le relazioni pericolose
Il punto di partenza dello spettacolo è l’Otello di William Shakespeare, utilizzato come un pretesto per sollecitare domande e riflessioni intorno al tema delle relazioni pericolose tra uomini e donne che includono anche la violenza psicologica, spesso difficilmente riconoscibile o sottovalutata dai ragazzi.
«L’idea a monte di questo progetto – ci spiega il regista Jacopo Boschini, esperto in educazione emotiva – è quella di servirsi di un’opera teatrale nota, scomporla, e analizzare i comportamenti dei personaggi. Nel caso dell’Otello, abbiamo riflettuto insieme ai ragazzi sul perché il protagonista piange e si dispera nel dichiarare tutto il suo amore per Desdemona proprio un attimo prima di soffocarla e, di contro, sul perché quest’ultima non riconosce la minaccia che incombe su di lei e non fugge da Otello. Riflettere sulle ragioni dei vari personaggi significa provare a comprendere i meccanismi di violenza e collusione che a volte si verificano all’interno di una coppia».
Linguaggi nuovi per i giovani
Sul palco il regista (anche counselor) e l’attore Stefano Panzeri le cui voci si alterneranno dando vita ad uno spettacolo che non solo mette al centro della scena un tema di grande importanza e attualità ma, utilizzando strumenti linguistici alternativi, avvicina i giovanissimi al teatro, un pubblico decisamente non avvezzo alla sua frequentazione. «La necessità di affrontare la tematica della violenza tra i sessi con ragazzi così giovani – spiegano gli ideatori del progetto - nasce dai risultati di svariati studi che hanno dimostrato come sia sempre più bassa l’età in cui si tende ad impostare una relazione disturbata con l’altro sesso e quanto quest’ultima andrà a lungo avanti nel tempo».
A sposare il progetto “Questo mostro amore” la famosa marca di profilattici Control che, convinta dell’importanza dell’educazione dei ragazzi su i temi improntati al rispetto delle relazioni, ha finanziato la tournée dello spettacolo, gratuito per il pubblico.
«Nonostante le tematiche siano impegnative il riscontro sulle attività laboratoriali da parte degli studenti è stato decisamente positivo - sottolineano gli organizzatori – e il motivo principale risiede nel fatto che i ragazzi si sono sentiti coinvolti, non giudicati. A scuola con loro non c’erano adulti pronti a dirgli cosa e come fare, ma persone in grado di ascoltarli e accompagnarli nell’espressione della loro parte emotiva».