
Prima la chiusura per restauro e pandemia, poi la vendita. Non c’è pace per il Teatro Eliseo. Lo stabile di via Nazionale è ora sul mercato al prezzo di 24 milioni di euro. L’annuncio di vendita è stato pubblicato sul sito dell’agenzia immobiliare Engel & Völkers.
Un annuncio immobiliare, nulla di strano, nulla di nuovo. Quello che suona strano e che suscita perplessità, è il tipo di immobile in vendita. “Anno 1918. Proponiamo la vendita dello storico complesso immobiliare del Teatro Eliseo e del Piccolo Eliseo. La sua destinazione d’uso consente di svolgere attività cinematografiche, teatrali, concerti e spettacoli”, si legge sul sito.
La nota agenzia ne specifica anche le caratteristiche: cinquecentomila metri quadrati di superficie, 60 locali, 25 bagni. E poi descrive la platea, le balconate, il palcoscenico, i camerini.
Quindi, un pezzo di storia romana è ufficialmente in vendita, come confermato dallo stesso Barbareschi in un suo post social: «L’Eliseo resta e resterà un teatro storico, posto al centro di Roma, con una programmazione dedicata agli artisti e ai progetti più prestigiosi del panorama culturale italiano. Non comprendo la sorpresa o l’indignazione di chi si chiede come mai Luca Barbareschi abbia messo in vendita uno dei complessi culturali più importanti di Roma».

La direzione artistica affidata a Luca Barbareschi
La costruzione (in legno) del teatro Eliseo risale al 1918. Sul palcoscenico del prestigioso teatro romano, si sono esibiti Monica Vitti, Totò, Eduardo De Filippo, Vittorio Gassman, Gianmarco Tognazzi, Sergio Rubini.
Dal 2015 il teatro vede la direzione artistica di Luca Barbareschi. Facciamo un passo indietro. Attore, regista e produttore, Barbareschi si divide tra teatro, cinema e televisione. Dirige l’Eliseo nella stagione 2001/2002.
Nel 2015 torna al timone del teatro romano, con un obiettivo preciso: salvarlo dall’oscurità. Porta in scena, come interprete e regista, diversi spettacoli teatrali, tra cui Una tigre di Bengala allo zoo di Baghdad, Cercando segnali d’amore nell’universo, Il Penitente, di David Mamet e L’anatra all’arancia di Marc Gilbert Sauvajon. Nel 2016 riceve anche il premio come ‘ Miglior direzione artistica’ (Premio della Penisola Sorrentina).
Negli ultimi anni l’Eliseo ha vissuto momenti molto complicati, Luca Barbareschi ha cercato, nonostante le difficoltà, le scelte discutibili, i contributi extra-Fus per l’Eliseo (8.000.000 € ricevuti nel 2018) dichiarazioni spesso sopra le righe e in contrasto con gli altri direttori teatrali, di proseguire la sua attività e quella del suo teatro. Niente da fare. Il periodo pandemico (il teatro era infatti chiuso dal marzo 2020), nonostante i 705.000 € di contributi a fondo perso ricevuti nei primi mesi del 2021, ha contribuito a bloccare (forse) la sua gestione.

In una intervista di Emila Costantini al Corriere della Sera Barbareschi dice: «Non capisco la tensione che si è levata intorno a questa notizia. Innanzitutto la vendita prescinde dalla sua gestione. L’Eliseo resterà un teatro storico, con una programmazione dedicata agli artisti e ai progetti più prestigiosi del panorama culturale italiano...»
Al momento perciò si parla soltanto della vendita e la certezza del vincolo della destinazione d’uso non potrà consentire, a chi deciderà di acquistarlo, di trasformare le due sale teatrali Eliseo e Piccolo Eliseo in ristoranti, supermercati o parcheggi.