Danza

Tradurre Shakespeare in danza: Aterballetto in scena a Brescia con "Tempesta"

In scena dal 29 novembre al 1 dicembre al Teatro Sociale di Brescia la "Tempesta" shakespeariana interpretata dai danzatori di Aterballetto. Una coreografia firmata Giuseppe Spota.

"Tempesta" di Giuseppe Spota per Aterballetto
"Tempesta" di Giuseppe Spota per Aterballetto © Viola Berlanda

E' stato un viaggio con un primo approdo (quello al Piccolo Teatro, dello scorso giugno) positivo, quello di Tempesta, nuovo titolo di Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto (con la coproduzione di CTB Centro Teatrale Bresciano e Teatro Stabile del Veneto, e il sostegno di Fondazione I Teatri di Reggio Emilia), che sbarca dal 29 novembre al 1 dicembre, al Teatro Sociale di Brescia

Affrontare Shakespeare è sempre una sfida: se da un lato, infatti, qualsiasi sua opera è ricca di sfumature e di dettagli non ancora esplorati, di interpretazioni che parlano a ogni tipo di pubblico in ogni epoca (ma, dopotutto, è questo che fa un classico); dall'altro proprio la sua complessità e i diversi livelli di significato rischiano di far naufragare anche il più solido dei progetti. Tradurre in danza le parole del Bardo inglese, senza cadere nel tranello della semplice narrazione, ma mantenendo tutta la sua complessità in un linguaggio che non lascia spazio al lost in translation, ma solo all'apertura verso mondi di immagini diversi per ciascun spettatore, è imbarcarsi in un progetto ancora più rischioso. 

L'idea è partita dalla capacità della danza di raccontare storie e personaggi di una narrazione nata come teatrale, illuminandoli in modo originale e da nuovi punti di vista; ma scegliere Tempesta, l’ultima opera di Shakespare, suo testamento spirituale, che ha alle spalle una grande tradizione registica, è una sfida notevole. Per questo il team creativo, composto dal coreografo Giuseppe Spota, dal drammaturgo Pasquale Plastino, cui si aggiunge per le musiche Giuliano Sangiorgi, ha deciso di ripercorrere la linea narrativa, spostando il focus su alcuni nuclei tematici di forte profondità umana come l’amore, la schiavitù e la libertà, il rovesciamento della vendetta in perdono. 

Un viaggio in cui il corpo e il movimento cambiano e si evolvono, creando un dialogo che coinvolge il pubblico. Un pubblico che viene accompagnato dai movimenti dei sedici danzatori in un viaggio sull’isola di Prospero, Ariel e Calibano, immerso in un’atmosfera magica, potente tanto quanto il dramma di Shakespeare.  
 

Di isole, malinconie e immagini...

E in una sfida alla danza, quella di saper tradurre un testo che apparentemente mette al centro la parola (ma non dimentichiamo che il teatro è fatto di persone, e quindi di corpi!), la creazione non poteva non cominciare da una delle magie della danza: creare immagini. 

"Nello studiare il testo un’immagine mi ha condotto all'altra - afferma il coreografo, Giuseppe Spota - dando la possibilità all’immaginazione di espandersi", e aggiunge: "Una delle fascinazioni principali è stata quella dell'isola, dove un padre (Prospero) e una figlia (Miranda) trascorrono dodici anni insieme ad esseri non umani e lontani da ogni forma di civiltà. Proprio come in un viaggio, in ogni tappa il corpo e il movimento cambiano e si evolvono, attirando il pubblico dentro un mondo magico...". 

Ma anche la musica ha abbandonato la parola, e ha posto Giuliano Sangiorgi, noto per la magia delle parole e voce della band Negramaro, davanti a una sfida: "Affrontare Tempesta ha significato cercare la chiave per raccontare una storia senza utilizzare parole. Ho dunque creato un'installazione di musica, all’interno della quale i corpi diventano essi stessi dialogo", afferma l'artista, raccontando di un lavoro di composizione che ha richiesto un'immedesimazione quasi danzante: "Quando scrivevo mi muovevo molto ed è così che credo di aver visto i singoli personaggi". 

Un viaggio che l'ha visto approdare a una interpretazione ulteriore della vicenda, tradotta in musica: "Per me c'è una felicità che i personaggi non raggiungono mai: ciò che io sento come il tema di Tempesta è, infatti, una sorta di malinconia".


Per INFO, DATE e BIGLIETTI vai alla Scheda dello spettacolo.
 

Greta Pieropan

  Redattore

Laureata in "Storia del Teatro e della Performance Contemporanei" (e precedentemente in "Teoria e Tecniche del Giornalismo" con una tesi sul futuro de...

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