
Dal 23 al 27 giugno, al Teatro Coccia di Novara irromperà, in tutta la sua energia e nel pieno del suo romanticismo, il Festival Internazionale Novara Dance Experience, che giunge -dopo la sospensione del 2020 per l’emergenza sanitaria- alla terza edizione, quella della ripartenza, un monito positivo per tutto un settore dimenticato. Ma il Novara Dance Experience 2021 costituisce anche un grido e un canto per celebrare la danza e la sua regina indiscussa, Carla Fracci, che non è mai mancata, neanche nei momenti di difficoltà.

Il progetto porta la direzione artistica di Francesco Borelli e nasce dalla volontà dell’Associazione Dance Hall di promuovere e diffondere la cultura della danza e dell’arte coreica, portando ancora una volta a Novara i grandi nomi della danza nazionali e internazionali.
Cinque giornate intense con concorsi, masterclass e Gran Galà finale, che vedrà la partecipazione di numerosissimi e prestigiosi ospiti: Luciana Savignano, Lucia Lacarra, Matthew Golding, Anbeta Toromani, Alessandro Macario, Mauro Astolfi, Kledi Kadiu e Kristina Grigorova, solista e prima ballerina del Teatro dell’Opera di Roma e del Teatro alla Scala di Milano, alcuni dei giurati dei concorsi e moltissimi altri in via di definizione.

Un evento “differente” dal valore eccezionale
Afferma il direttore artistico Francesco Borelli: “Per me il Novara Dance Experience è come un figlio. Quando abbiamo iniziato volevamo distinguerci, volevamo fare la differenza: è stato un salto nel buio ma con un successo enorme. Questo evento ha significato la realizzazione di un altro sogno: ho fatto tante cose nella mia vita e poi ho avuto bisogno di altro, e così è nato il Festival. Voglio che vi sia la sensazione di altri tempi, sono un romantico. È un bellissimo sogno realizzato, grazie a tutti. Quest’anno l’evento ha un valore ulteriore perché siamo stati tanto tempo fermi. La danza è stata bistrattata: ho bisogno io stesso dopo tanto tempo di portare la danza sul palco, di vederla”.
Emerge così la volontà di dare vita a un qualcosa di grande, che possa invadere Novara –ma non senza ripercussioni a livello nazionale- di pura danza.
“Qualsiasi evento legato alla danza è importante, poi quando avviene all’interno di un teatro ha ancora più prestigio - dichiara Anbeta Toromani, protagonista indiscussa del Novara Dance Experience - Francesco Borelli ha il gusto, la conoscenza, il giusto approccio al mondo della danza: quello che crea attorno all’evento è curato nei minimi dettagli, ed è anche un modo per incontrarci e per riunire le varie generazioni”.

Lo stesso pensiero della ballerina è condiviso da un altro noto partecipante del Festival danzereccio, Kledi Kadiu: “È un evento molto importante da farsi in teatro, che è un ambiente speciale. Anche studiare sul palcoscenico è particolare, è come imparare ed esibirsi allo stesso tempo… permette anche di viaggiare e incontrare i colleghi e gli amici: viaggiare permette di arricchire il vissuto di momenti di vita”.
Le toccanti dediche a Carla Fracci
L’edizione del 2021 verrà realizzata in memoria di Carla Fracci, in onore della quale sarà consegnato un premio Assoluto: “Carla era un’amica del Novara Dance Experience - racconta Francesco Borelli - la sua scomparsa è stato un evento tragico. Manca la sua danza, mancano la sua persona, le sue parole, i suoi commenti. È stata tutto per la danza in Italia e nel Mondo. Anche per questo motivo, dunque, l’attuale edizione del Festival assume maggiore importanza”.
Anche dalle parole di Anbeta -al pensiero della recente scomparsa della leggendaria danzatrice -trapela la commozione: “Una grande perdita, è finita una pagina della danza. Si è sempre data in modo generoso a tutti gli eventi, una grandissima artista nel vero senso della parola; per lei la tecnica era solo un mezzo per far arrivare la danza”.
Altrettanto emozionato appare Kledi, che, ricordandola, rivela: “È una grandissima perdita per il mondo della danza: era una persona umile, sorridente, sempre cortese e disponibile in ogni contesto. Era sempre presente e aveva un grande desiderio di raccontare e dare alle giovani generazioni tutto il proprio vissuto. In primo piano poneva sempre la diffusione della sua disciplina al di là del contesto in cui si trovava…stupenda”.