Danza

La musica e la vita di Rossini diventano danza con la compagnia Spellbound a Cremona

A 150 anni dalla morte del celebre compositore, il Teatro Ponchielli di Cremona decide di omaggiare Rossini attraverso la “Rossini Ouvertures”.

La musica e la vita di Rossini diventano danza con la compagnia Spellbound a Cremona

Al teatro Ponchielli di Cremona la danza contemporanea celebra anche la grande tradizione musicale italiana: venerdì 9 febbraio alle 20.30 infatti, la Spellbound Contemporary Ballet porta in scena tutto ciò che ha ispirato o che è stato amato da : il cibo, il vino, le donne, la musica, la gente comune.

Rossini e la danza

Le ispirazioni, le persone della sua vita, i sogni e gli incubi di Rossini sono nascosti dietro una grande parete, come un armadio sullo sfondo della scena, e invadono lo spazio via via attraverso la danza estrema, carica di energia e vitalità della compagnia.
Mauro Astolfi, attraverso gli ottimi danzatori di Spellbound, decide di mettere in scena un sogno fatto di tanti momenti, di tante situazioni e personaggi differenti, in una grande stanza bianca dove scorrono e si mescolano sapori e i colori di una vita intensa. Con la stessa arguzia di Rossini, la danza trasforma la scena bianca in un’immensa tela dove rappresentare i propri demoni e i propri desideri, per poi svanire. Proprio come Rossini.

Come il compositore diventa a sua volta ispirazione…

Una personalità così potente e incredibile capace di comporre in soli tredici giorni Il Barbiere di Siviglia mi ha letteralmente riempito la testa di suggestioni” spiega Astolfi, che racconta di aver voluto creare uno spettacolo che fosse “un atterraggio su quel mondo, un’esplorazione per cercare, ‘vedere’ attraverso le potenti immagini sonore di Rossini, lasciarmi trasportare da tutta quella forza e poter immaginare per un attimo di averlo conosciuto!”.

E nelle note di regia, aggiunge anche che “Rossini fu disconosciuto nell’epoca in cui il pubblico ancora si riconosceva in una produzione destinata al consumo immediato; una produzione, in qualche modo, interessata al “realismo”. Oggi invece il pubblico si reca a teatro alla ricerca di un’evasione estetica. É verosimile che gli ideali estetici di Rossini, volti al conseguimento del sublime, si trovino in immediata sintonia con quelli dello spettatore moderno”.

Greta Pieropan

  Redattore

Laureata in "Storia del Teatro e della Performance Contemporanei" (e precedentemente in "Teoria e Tecniche del Giornalismo" con una tesi sul futuro de...

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