Danza

La donna, la diva, la danza: omaggio a Maria Callas in prima nazionale a Brescia

In prima nazionale il 6 dicembre al Teatro Grande di Brescia, in scena "Callas", creazione di Reinhild Hoffman per il Ballet du Grand Theatre de Genève, che omaggia la grande cantante lirica.

"Callas", Ballet du Grand Théâtre de Genève
"Callas", Ballet du Grand Théâtre de Genève © GTG / Gregory Batardon

Omaggia Maria Callas, la prima nazionale in scena il prossimo 6 dicembre al Teatro Grande di Brescia: si tratta di Callas, coreografia di Reinhild Hoffmann per il Ballet du Grand Théâtre de Genève; un titolo nel repertorio della compagnia dal 2017, ma che nasce dalla riedizione di una pièce storica, creata nel 1983 e dedicata alla più celebre interprete del mondo dell’opera. 

Non una biografia, ma il racconto di un'icona...

La coreografia, eseguita da venti danzatori, rende omaggio però, in primis, non al personaggio, ma alla donna, a una donna che ha saputo essere musa e pioniera. Callas non è, infatti, un lavoro biografico: anziché sviluppare un arco narrativo, la figura della Callas è raccontata in differenti quadri che sono delle associazioni di idee che ricordano Maria Callas e il mondo che la circondava (il successo, l'arte e il sacrificio, il glamour e la miseria).

Partendo da questi aspetti più legati alla biografia, la creazione della Hoffman affronta temi più ampi, come la ricerca dell’amore, l’aspirazione ad essere felici, la scoperta di se stessi e le sfide personali, senza dimenticare la dimora d’eccellenza di una stella come la Callas: il teatro. L’omaggio al teatro è esplicito già nella scenografia, composta da un sipario rosso sul fondo della scena: simbolo dello splendore di un teatro lirico del XIX secolo, che si apre non su un’opera lirica ma sui conflitti, gli intrighi, i trionfi, gli scandali, gli uomini e le rivali di una vita intensa.
 

ph. GTG/Gregory Batardon

Un classico, della danza, per una creazione complessa

Dal punto di vista coreografico, "Callas" è una precisa espressione del Tanztheater. Reinhild Hoffmann, una delle pioniere del teatrodanza, intraprende qui un percorso audace e di oltrepassare i limiti offerti dalla danza pura, e crea per “Callas” una coreografia in cui diversi livelli di significati si intersecano, i diversi quadri si completano e si commentano reciprocamente, talvolta mettendo l’accento su uno degli aspetti della straordinaria vita di Maria Callas, altre volte creando un collegamento tra l’artista e le emozioni discrete, ma ugualmente importanti, dello spettatore.

Commentando lo spettacolo, Reinhild Hoffmann ha dichiarato: “Non voglio raccontare la storia di Maria Callas, ma voglio narrare il suo percorso: la parte dei sacrifici e dei successi della sua carriera… La Callas è uno di quei personaggi che si è presa grandi rischi, è molto evidente. E con quale coraggio! Possiamo augurarci, nella vita privata o sul lavoro, di poter osare e superare ogni limite come lei ha saputo fare”.
 

Greta Pieropan

  Redattore

Laureata in "Storia del Teatro e della Performance Contemporanei" (e precedentemente in "Teoria e Tecniche del Giornalismo" con una tesi sul futuro de...

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