Danza

Il Teatro di Milano è il palcoscenico della danza

Pesta: “Un presidio culturale che guarda al futuro ispirandosi alle grandi metropoli europee”

Il Teatro di Milano è il palcoscenico della danza

Mancava in una città moderna e internazionale come Milano uno spazio teatrale dedicato al balletto sul modello del Teatro Chaillot di Parigi, del David Koch Theater di New York e del Sadller’s Wells Theater a Londra. Oggi è realtà con il Teatro di Milano, nato nel 2013 dal restauro di un cinema in disuso in Piazza Tripoli a opera dell’associazione Balletto di Milano che ha finalmente svelato la nuova stagione.

Si danza...

Il cartellone 2017-18 è composto innanzitutto dalle proposte della compagnia residente, il Balletto di Milano. Sono tre: Il lago dei cigni dal 5 novembre, Lo schiaccianoci e infine Sheherazade.
Il Balletto di Milano è una delle compagnia riconosciute dal Ministero delle Attività Culturali come eccellenza italiana nella danza. Diretto da Carlo Pesta e Agnese Omodei Salè, ha un organico tra stabili e aggiunti di 20 ballerini e 4 tecnici.
Completano l’offerta una serie di ospitalità con l’intento di offrire opportunità a tutto il mondo della danza, in particolare alle tante realtà riconosciute dal Mibact che non trovano spazio nelle altre sale milanesi. In stagione compaiono Lei e Tancredi - Denunce di corpi parlanti (Compagnia Cie Twain - Physical Dance Theatre), Il flauto magico (Compagnia Astra Roma Ballett) e Abrazame - Piazzola Tango (Compagnia Naturalis Labor)

..in periferia

La scelta di portare un genere alto e sofisticato come il balletto in un territorio decentrato ha uno scopo preciso: partecipare al recupero e alla riqualificazione della periferia milanese. “Per migliorare la qualità della vita nei quartieri periferici non basta garantire maggiore sicurezza, curare gli spazi comuni e recuperare le strutture”, spiega Carlo Pesta, presidente e direttore artistico.  “Occorre sviluppare centri stabili di arte e cultura. Il Teatro di Milano è oggi una risorsa strategica che valorizza il territorio con un’offerta artistica di alta qualità, pari a quella delle grandi sale nel centro città ma a prezzi più accessibili. Un presidio culturale che guarda al futuro ispirandosi alle grandi metropoli europee, dove le eccellenze artistiche hanno sede anche nelle aree più periferiche”. 

 

Gabriele Ceresa

  CAPOREDATTORE

“Non scriverò mai di teatro”. Almeno la sera, dopo una giornata intera a seguire processi in tribunale o interminabili incontri politici, voleva ...

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