
La Giornata Internazionale della Danza del 29 aprile celebra questa incredibile arte performativa, che negli ultimi anni ha visto una crescita di interesse anche grazie a trasmissioni TV e alla viralità data da YouTube.
E poi, lo dicono anche gli studi: la danza “sta dentro ognuno di noi” in modo innato, dato che in una sfera di comunicazione solo il 7% è fatto di verbale, mentre il 38% è para-verbale e il 55% è linguaggio del corpo.
Un po' di storia (e di etimologia)
Attenzione, i termini danza e ballo - spesso usati come sinonimi - portano con se' diverse differenze. La parola “danzare” compare nel XIII secolo, utilizzata dal poeta siciliano Rinaldo D’Aquino attivo nella grande fucina culturale che era la corte di Federico II di Svevia. D'Aquino aveva acquisito cognizioni della lirica provenzale, da cui il termine dancier - poi danser in francese.
A sua volta, la parola francese risale al dintjan del dialetto francone, che vuol dire “muoversi di qua e di là”. Un’altra origine etimologica è quella latina che riprende il verbo abantiare, “venire avanti”. “Ballare” lo ritroviamo invece nella Divina Commedia, dove Dante - da grande sperimentatore della lingua italiana - lo ricava dal sostantivo volgare bailatores.
Danza e ballo: le differenze
La danza sottende a un criterio di ordine e premeditazione: c’è la volontà di organizzare il movimento del corpo a tal punto da farlo diventare linguaggio, comunicazione, spiritualità, estetica, arte.
La danza è patrimonio comune dell’umanità, di ogni civiltà nel tempo e nello spazio: la danza è stata primitiva, egiziana, orientale, è stata una delle componenti dell’orchestica greca (insieme alla musica e alla poesia lirica), è stata etrusco-romana con la variante della saltatio, e ancora medievale, cortese, francese, inglese, tedesca, slava, magiara, balcanica.
La sua evoluzione si definisce nel Seicento, formalizzandosi in “danza accademica” secondo la codificazione della tecnica e delle figure a opera dei maestri dell’Académie royale de danse, fondata a Parigi dal re Luigi XIV di Francia nel 1661, che voleva fissare e sviluppare i principi fondamentali dell’arte coreografica",
ci spiega Mattia Di Napoli, ballerino, coreografo e maestro di danza in diverse scuole d’Italia, tra cui l’Accademia TeatroSenzaTempo di Roma, dove insegna danza.
Il ballo, invece, sembra essere nato più da “scuotimenti” del corpo, come a voler liberare l’istinto dalle costrizioni mentali.
"Il ballo ha più a che fare con l’ebbrezza, il caos, il piacere di sentirsi in sintonia col proprio corpo, senza che abbia necessariamente una finalità rappresentativa", continua Mattia. "Tende a essere un’esperienza fisica e può essere del singolo, ma anche di coppia nelle versioni da sala, liscio, latino-caraibico, oppure folkloristico e di gruppo, in cui circola energia, gioia, divertimento, senso di festa",
conclude Di Napoli.
La Giornata Internazionale della Danza
Giunta alla 35° edizione, ogni 29 aprile si celebra dunque la nascita di Jean-Georges Noverre, straordinario coreografo del 1700 e fondatore del balletto moderno.
Una giornata promossa dal CID (Consiglio Internazionale della Danza, l’organizzazione ufficiale) con un suo messaggio ufficiale (proprio come la Giornata Mondiale del Teatro), che quest’anno si focalizza sul connubio tra danza e alimentazione.
I numeri sono impressionanti: oltre 160 Paesi aderenti nel mondo, con milioni persone tra ballerini (professionisti e non), compagnie, scuole di danza e organizzazioni coinvolte e con un unico fine: far conoscere a tutti quest’arte, le sue bellezze e le sue infinite possibilità e varianti.
“Le danze si aggiornano, migliorano dal punto di vista dinamico, motorio, degli attrezzi: bisogna stare “sul pezzo” e saperle insegnare in modo corretto”,
spiega sempre Di Napoli.
Le iniziative, città per città
Ogni realtà locale promuove lezioni, classi aperte, esibizioni, coreografie: le iniziative sono aperte a tutti, a qualsiasi età. Ci si può informare direttamente con le scuole di danza del posto o su Facebook digitando “giornata mondiale della danza”, dove vengono elencati gli eventi programmati nelle città italiane.