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Un ritratto, seppur parziale, del mondo musicale in Francia nel fulgore dell'epoca napoleonica è la proposta del festival Eroica o tirannica? La musica all'epoca di Napoleone Bonaparte (1795-1815) che la Fondazione Palazzetto Bru Zane proporrà a Venezia dal 25 settembre al 12 novembre 2021.
In massima nella sua sede naturale, cioè il bell'edificio seicentesco affacciato sul silenzioso Rio Marin, tranne l'inaugurazione che sarà ospitata nella vicina Scuola di S. Giovanni Evangelista. E' uno dei primi progetti di largo respiro del Centre de musique romantique française dopo la lunga pausa determinata dalla pandemia Covid 19 che ha fatto cancellare, fra l'altro, nel 2020 il tanto atteso festival primaverile “La rivelazione delle compositrici”, permettendo invece di porre in atto almeno una parte degli eventi previsti per il centenario della morte di Saint-Saëns.

Salvo per la rotta della cuffia il festival veneziano nell'autunno scorso, dedicato alla sua musica da camera; ma importanti produzioni a livello europeo – come la messa in scena delle opere Déjanire, Frédégonde, Henri VIII e Les Barbares - sono state cancellate o rinviate.

Napoleone, patrono delle arti. Anche della musica
Il festival veneziano prenderà in esame quell'arco di tempo che va dalla fondazione del Conservatorio di Parigi, fortemente voluta dal Grande Corso, per arrivare sino al Congresso di Vienna, e prenderà avvio con un concerto che il 25/9 vedrà il soprano Judith van Wanroij ed il Quatuor Cambini-Paris eseguire pagine dei maggiori operisti presenti sulle scene francesi del tempo quali Gluck, Spontini, Cherubini, Méhul, protagonisti di un periodo di grande effervescenza teatrale.
Il giorno seguente, il pianista Philippe Hattat si presenterà con un programma dedicato a Boieldeu, Hérold, Adam, Jadin, Mèhul, Montgeroult, autori preromantici che preannunciano in vari modi l'apparizione del pianismo di Chopin.

Venerdì 8/10 un recital tutto dedicato ad una singolare figura, vale a dire quella di Hélène de Montgeroult, prima donna insegnante del Conservatoire già dalla sua fondazione; Clare Hammond eseguirà una oculata scelta fra gli 114 Études del suo celebre Cours complet pour l'enseignement du forte-piano.
Anche la chitarra, a partire dagli albori del XIX° secolo, ebbe un importante ruolo nei salotti musicali della buona società francese: il Duo Tarantelle, formato da Stijn Konings e Romaric Martin, il 19/10 esplorerà per noi brani di vari compositori (Méhul, Sor, Doisy, Lhoyer e Haydn), vagando fra trascrizioni e composizioni originali.

Trio e quartetto d'archi, in versione gallica
Nella Francia del primo '800 il trio per archi appare un organico decisamente raro, cui pochi musicisti volsero la loro attenzione. Fra questi Hyacinthe Jadin ed Alexandre Boëly, che memori del grande classicismo preromantico d'Oltre Reno si cimentarono in lavori che saranno offerti il 4/11 dal Trio Arnold, composto da Shuichi Okada, Manuel Vioque-Judde e Stéphanie Huang.

Diversa la storia del quartetto d'archi, che ebbe sempre notevole fortuna in terra francese, adottando sovente la formula del quatuor concertant (detto anche quatuor brilliant) dove il primo violino assume un ruolo solistico e virtuoso. Una scelta di tre autori significativi - Baillot, Hèrold e Jadin – verrà offerta venerdì 12/10 dal Quatuor Elmire (Cyprien Brod, Khoa-Nam Nguyen, Jean Sautereau, Rémi Carlon), siglando in tal modo questo stimolante festival veneziano, cui faranno da corollario quattro conferenze dedicate a Napoleone, visto attraverso angolature insolite.
Il programma integrale del festival si trova sul sito del Palazzetto Bru Zane.