
Napoli e la Campania in generale hanno sempre attratto e ispirato grandi registi e importanti produzioni nazionali e internazionali tanto che, agli inizi del Novecento, la città partenopea era considerata una sorta di «Cinecittà». Da qualche tempo Napoli è ritornata ad essere al centro dell’attenzione di grandi società di produzione, ma ciò che è sempre mancato al cinema di questa regione, difeso strenuamente dagli operatori del settore, è un’azione di sistema che puntasse a creare un vero e proprio distretto dell’industria cinematografica. Oggi questa mancanza atavica e dannosa per l’economia del territorio sembra essere stata colmata grazie all’approvazione, lo scorso 7 ottobre, della legge n. 30 "Cinema Campania. Norme per il sostegno, la produzione, la valorizzazione e la fruizione della cultura cinematografica e audiovisiva”.
Un evento storico, voluto fortemente dal Comitato per una legge sul cinema in Campania, composto da attori, registi, produttori e operatori culturali, che ha redatto un documento programmatico e lo ha consegnato alla Regione aprendo con quest’ultima un dialogo proficuo, confluito in breve tempo nell’approvazione della legge che recepisce una buona parte delle proposte pervenute dal basso.
I punti salienti della neo approvata legge sono così riassumibili: sostegno in linea prioritaria alle opere di provenienza e d’interesse regionale e, soprattutto, realizzate in gran parte sia nella fase di produzione sia in quella di post produzione nel territorio regionale con maestranze campane; supporto e promozione di manifestazioni di preminente interesse per la vita culturale, sociale, economica e turistica, mediante il sostegno a festival, rassegne e premi ma anche a progetti di catalogazione, digitalizzazione e conservazione del patrimonio cinematografico ed audiovisivo regionale; istituzione della Mediateca regionale.
Nella nuova legge c’è spazio anche per i giovani talenti attraverso la promozione e la valorizzazione di progetti diretti alla loro crescita e a quella delle nuove professionalità, nonché il sostegno ad azioni mirate alla qualificazione tecnica degli operatori del sistema cinematografico ed audiovisivo. Infine la legge n. 30 dettaglia le funzioni della Film Commission Regione Campania, che avrà anche il compito di fare vere e proprie operazioni di marketing per promuovere le location territoriali.
Per dare nuovo smalto al cinema campano l’ente regionale ha previsto uno stanziamento di 500mila euro per l'anno 2016, 5 milioni di euro per il 2017 e 5 milioni di euro per il 2018, uno sforzo decisamente apprezzabile. «Un quadro di certezze per il futuro del comparto», ha definito il Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, la nuova legge di cui sin da subito aveva assicurato l’approvazione in tempi rapidi.
Grande soddisfazione per il Comitato promotore che ha valutato positiva la collaborazione con l’istituzione regionale e che, avendo raggiunto lo scopo, poche settimane fa si è sciolto, o meglio trasformato nel Coordinamento Lavoratori Regione Campania Cinema e Audiovisivi (Clarcc) per «continuare – si legge sulla pagina ufficiale facebook - il percorso intrapreso e rimanere vigili affinché la fase attuativa della legge trovi uno sviluppo coerente rispetto a quelle che sono le indicazioni date dal provvedimento». E subito ha posto sul tavolo un’urgenza: mettere a bando i fondi europei relativi all’anno 2016 e già previsti nel marzo scorso dalla delibera Piano Cultura, che rischiano di andare perduti. Un’opportunità, quella dei bandi, che non può essere sprecata e da assumere come priorità, almeno rispetto alla recente proposta del Governatore De Luca di ricreare in Campania quella «Cinecittà» che potrebbe vedere la presenza di investitori importanti di calibro internazionale.
La Campania sembra insomma avere tutte le carte in regola, in termini di bellezze e qualità delle maestranze, per creare un vero e proprio settore produttivo della settima arte. E da oggi ha anche una legge nuova di zecca.