
Tra i numerosi spettacoli teatrali e gli incontri letterari nelle sale del Teatro Franco Parenti, in cartellone anche un percorso che unisce teatro, letteratura e una lingua straniera tutta da scoprire: quella di Ibsen. È al drammaturgo norvegese, infatti, che dal 3 febbraio il teatro dedica un percorso di scoperta a 360 gradi, a partire dai suoi testi teatrali, certo, ma arricchendo la scoperta con una serata dedicata alla lingua, mostre fotografiche e racconti gotici sulla cultura del Nord Europa.
Il teatro
È in programmazione fino all’11 febbraio Rosmersholm – il gioco della confessione, il “copione del terrore” firmato da Ibsen nell’ultima fase della sua vita di autore e portato in scena da Luca MichelettiFederica Fracassi, già abili esploratori del Mephisto di Klaus Mann. Qui interpretano i ruoli di Rebekka West, donna passionale ma libera pensatrice solo in apparenza, e del pastore Rosmer, espressione di un mondo governato da ferree leggi morali, presso cui Rebekka presta servizio.Entrambi torneranno in scena dal 3 al 22 aprile in Peer Gynt (suite) una nuova produzione del Teatro Franco Parenti, con il e il patrocinio della Reale Ambasciata di Norvegia. Pietra miliare della drammaturgia moderna, il Peer Gynt narra di un “Faust norvegese”, un giovane outsider che vive nel suo universo di fiabe e leggende, narrategli dalla madre Aase nell’infanzia. Un vero e proprio romanzo di formazione, che Luca Micheletti, dopo anni di studio e laboratori, mette in scena attraverso una “suite” che attraversa l’intero arco narrativo, tracciando una linea tra l’Ibsen fantastico e l’Ibsen naturalista. Con lui in scena Frederica Fracassi, accompagnati dal vivo dalle superbe musiche originali di Edvard Grieg.
Evento speciale del 1 febbraio alle 19 l’incontro Sonata di Spettri per Henrik Ibsen un racconto di Luca Scarlini che, nella sala del Cafè Rouge del teatro, racconterà Ibsen a partire dalla cultura del Nord Europa.
Con il suo stile inconfondibile, elegante e coinvolgente, Scarlini condurrà il pubblico in un viaggio attraverso il cinema, la letteratura, musica e visioni, fino ad approfondire un’immaginazione che, tra terra e cielo, tra paradisi e inferni, prelude – inaspettatamente – al mondo di David Lynch.
Tra aurore boreali, notti bianche, troll delle foreste di Norvegia, e sciamane che dialogano con le forze della realtà, una maniera inedita di raccontare Ibsen.
Lezioni e “finzioni”
Sempre al Cafè Rouge, ma il 7 febbraio alle 18, Impariamo il norvegese con Ibsen l’incontro con Andrea Meregalli e Kari Skogen, con la partecipazione degli studenti di Lingue Scandinave dell’Università degli Studi di Milano.
In programma una riflessione sulla lingua norvegese, fattore identitario fondamentale cui Ibsen contribuì enormemente, e sul suo ruolo di specchio della società, a partire da parole come ‘identità’, ‘autenticità’, ‘felicità’.
Allo spazio NonostanteMarras fino all’11 febbraio e ai Bagni Misteriosi dal 4 al 22 aprile la mostra Nient’altro che finzioni, che raccoglie trenta scatti realizzati da Valentina Tamborra, che accompagnano il diario di bordo vergato da Federica Fracassi e che ripercorrono il loro viaggio, in auto e in traghetto, da Oslo al Gudbrandsdal passando dalla città natale di Ibsen. Il viaggio, in molti punti, ricalca le tappe che Henrik Ibsen aveva toccato nel 1862 ed è concepito come un training drammaturgico di un’attrice che si prepara ad affrontare i personaggi ibseniani in scena.