Infandum, regina, iubes renovare dolorem…
Due frammenti del poema virgiliano dell'Eneide costituiscono la struttura drammaturgica dello spettacolo di Anagoor, Virgilio brucia, opera dal sostrato letterario vario ed articolato.
Due frammenti del poema virgiliano dell'Eneide costituiscono la struttura drammaturgica dello spettacolo di Anagoor, Virgilio brucia, opera dal sostrato letterario vario ed articolato.
La messa in scena di Lorenzo Lavia al NTFI appare debole e priva di carisma.
Un teatro semplice che vive dell'energia dell'attore, dove i protagonisti in questo "luogo senza spazio e senza tempo" sono un attore, un burattino, delle panche di legno, una scatola di legno e le parole.
Un insolito spettattore accoglie il pubblico in sala, chioma bionda e posto riservato in prima fila: è Franco, il pesce rosso che ogni spettatore potrà decidere di adottare tornando a casa.
Lorenzo Montanini rilegge la Miss Julia di Strindberg con un profondo rispetto dello spirito del testo dell'autore.
Giustizia, vendetta, confronto/scontro tra civiltà sono i temi al centro della messa in scena del testo menzione speciale al Premio Riccione 2013.
Ritorna a Napoli, dopo il focus dedicato alla scena argentina presentato nel Napoli Teatro Festival 2012, Claudio Tolcachir con Dinamo. Testo e regia nati dalla compartecipazione di Lautaro Perotti e Melisa Hermida.
Euridice e Orfeo, la pièce messa in scena dal testo di Valeria Parrella per la regia di Davide Iodice, giunge alla sua prima nazionale. Un lavoro di indubbio valore artistico sui cui gravitano alcune pesanti criticità.
Il leggendario "Arrivée d'un train en la gare de la Ciotat" (1895) dei fratelli Lumière raccontato con una impeccabile sicurezza e levità.
Un agone nel quale dovrebbe tenersi un comico e crudele gioco al massacro, ma che resta privo di tensione drammatica.
Pupazzi mobili, proiezioni video, acrobati, ruote di fuoco invadono l'insolita location della Mostra d'Oltremare per raccontare una storia di divinità: Afrodita y el juicio de Paris/Afrodita e il giudizio di Paride".
Tra classico e moderno, con un po' di ironia. Il Ballet Black chiude la sezione di danza del Napoli Teatro Festival 2015, con una doppia scenografia che ibrida i generi della danza.
Uno studio profondo, sentito, caparbio sulla figura di Cassandra: inevitabile tappa di un più lungo cammino verso la riscoperta del mito.
La ritualità ciclica dell'amore, con quella sfumata fenomenologia che va dall'ossessione all'assenza, passando per la compulsione e la psicosi, in diciotto frammentarie scene di interiorità borghese.