STAGE DI COMMEDIA DELL'ARTE

STAGE DI COMMEDIA DELL'ARTE
2°stage di teatro (mensile) <> la Commedia dell’Arte tra comico e satirico, maschera e simbolo tra storia e ricerca condotto da: luca a. rossi domenica 5 dicembre ore 9,30 - 12,30 - Siena Info: 335 56 13 597 lucio_8@hotmail.com costo €.25.00 La Commedia dell’Arte come “genere” teatrale, sta all’origine del teatro diciamo, moderno, per intendere il teatro che viene fatto oggi sulle scene delle culture europee, occidentali. Per Commedia dell’Arte si intende essenzialmente teatro in maschera, o più precisamente teatro con mezza maschera, poiché si tratta di una mezza maschera in cuoio dalla quale è assente la mascella inferiore, probabilmente per lasciar più possibilità al volto ed alla voce di esprimersi e comunicare. In nessun’altra parte del mondo, delle culture umane, esiste una mezza maschera, in cuoio con queste caratteristiche. Inoltre si tratta di teatro comico - satirico, dove agiscono archetipi precisi, le maschere appunto. Ma cosa e soprattutto chi rappresentano le maschere? Rappresentano degli archetipi precisi e di questi hanno acquisito carattere e gestualità. Le tipologie o caratteri (citando soltanto i più conosciuti) si dividono in tre settori: servi (zanni, arlecchino, pulcinella, brighella, servette); padroni: (pantalone (potere economico), dottore (potere scritto), capitano (potere militare)); innamorati. Queste tre tipologie raffigurano ed attraversano vari secoli a partire dalla fine del ‘400 fino ad approdare al ‘700 ed oltre, con varie elaborazioni degli interpreti che le hanno raffigurate. Quello che si tratta di imparare è calzare la maschera, cioè dar vita ad un immagine fissa, che attraverso l’uso della voce e del corpo, va animata e fatta vivere. Questo percorso si compie attraverso monologhi e dialoghi di repertorio, che varranno acquisiti come patrimonio da far agire all’interno di canovacci (strutture comiche, trame nelle quali agiscono le maschere) ed attraverso l‘uso dell‘improvvisazione e delle tecniche appropriate, l‘interprete così prenderà forza e presenza scenica. Molti ritengono la Commedia dell’Arte il genere più difficile, che quando si è imparato, è possibile accedere ad ogni genere di teatro. In effetti, come dicevamo, la Commedia dell’Arte sta all’origine del teatro diciamo d’autore, poiché da lì si origina il teatro di copione, il tutto si ’origina’ dal Rinascimento è approdato alle scene di oggi. Negli ultimi decenni si sono originati altri tipi di teatro che vogliono in qualche forma, distanziarsi dalle limitazione del copione scritto con personaggi più o meno fissi, un teatro che sperimenta altri modi di costruire spettacoli teatrali, ma che in qualche modo, deve tener conto nel suo agire, della Commedia dell’Arte. Pare infatti che al di la del ‘500 cosiddetto Rinascimento, non si abbia memoria se non Frammentaria, di ciò che è successo sulle scene medievali, cioè nelle piazze (fiere e mercati) e nelle corti e nei palazzi (di questi abbiamo memoria scritta di musiche). Esistono alcune raccolte di canovacci, che alcuni capo comici hanno elencato, ma che ci appaiono difficili da utilizzare nelle scene d’oggi. Come riutilizzare il patrimonio storico per dare a questo genere un linguaggio che non sia soltanto di ricostruzione d’epoca, ma di attualità alla vita di oggi? A questa domanda non esiste in Italia, dall’ottocento, (mi riferisco alla Commedia dell’Arte fatta nel teatro napoletano) una risposta scenica adeguata, ma questo potrebbe avvenire forse nel formare delle scuole di tradizione, sul modello del teatro No giapponese.